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La delibera 323 del 30 luglio 2025 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) analizza i profili di illegittimità emersi in una procedura di affidamento di servizi di mensa e ristorazione, suddivisa in più lotti per un valore complessivo di 161,3 milioni di euro. Segnalazioni di operatori economici hanno evidenziato irregolarità nella progettazione, in particolare per l’accorpamento di prestazioni eterogenee, la determinazione di una base d’asta insufficiente, la sottostima dei costi della manodopera e criteri di valutazione poco trasparenti.

Riferimenti normativi

Le contestazioni muovono dai seguenti articoli del decreto legislativo n. 36/2023:

  • art. 11: applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) e tutele dei lavoratori
  • art. 15: responsabilità del responsabile unico del procedimento (RUP) e dei dirigenti di fase
  • art. 41: modalità di determinazione della base d’asta e dei costi della manodopera
  • art. 100: requisiti di idoneità professionale, tecnico-organizzativa ed economica
  • art. 110: verifica di congruità e anomalia delle offerte

A integrazione del Codice, l’ANAC richiama i criteri ambientali minimi per la ristorazione collettiva (DM 10 marzo 2020), i prezzi di riferimento ANAC (delibera n. 1204/2016) e la normativa sugli impianti.

Criticità riscontrate

ANAC ha individuato le seguenti carenze nell’atto di gara:

  • identificazione dell’oggetto dell’appalto
  • requisiti di partecipazione incongrui
  • determinazione della base d’asta difforme
  • stima inadeguata dei costi della manodopera
  • criteri di valutazione delle offerte non sufficientemente misurabili

Oggetto dell’appalto

Il capitolato includeva, oltre al servizio di ristorazione, manutenzioni edilizie e impiantistiche, servizi di trasporto e logistica. L’ANAC ha rilevato che attività quali la manutenzione di ascensori, impianti elettrici o antincendio possiedono autonomia funzionale e non possono essere qualificate come prestazioni accessorie senza preventiva quantificazione separata o gara distinta.

Requisiti di partecipazione

La stazione appaltante ha richiesto requisiti di fatturato e capacità tecnico-organizzativa esclusivamente riferiti al servizio di ristorazione, trascurando le competenze necessarie per le manutenzioni specialistiche. Tale impostazione contrasta con l’art. 100 del Codice, che impone coerenza tra requisiti e complessità delle prestazioni richieste.

Base d’asta

Il calcolo della base d’asta ha considerato solo il servizio di ristorazione, escludendo manutenzioni, utenze e smaltimenti, con conseguente prezzo iniziale sottostimato. In due lotti il valore è risultato inferiore rispetto a quelli in corso, determinando lotti deserti o con scarsa competizione.

Costi della manodopera

I costi sono stati stimati sulla base di tabelle ministeriali del 2018, ignorando il rinnovo del CCNL del settore intervenuto nel 2024. L’uso di dati obsoleti compromette la sostenibilità economica dell’appalto e viola il principio di applicazione del CCNL vigente ex art. 11 del Codice.

Criteri di valutazione

La stazione appaltante ha utilizzato criteri qualitativi per elementi oggettivi (frequenza approvvigionamenti, dotazione attrezzature) senza prevedere punteggi misurabili. ANAC ricorda che l’impiego di indicatori quantitativi favorisce la trasparenza, semplifica le verifiche della commissione giudicatrice e tutela la concorrenza.

Delibera ANAC e prescrizioni

Pur non sospendendo la gara, ANAC ha disposto alla stazione appaltante di adeguare gli atti secondo i principi di trasparenza, proporzionalità e concorrenza:

  • qualificazione precisa delle prestazioni e separata quantificazione di quelle con autonomia funzionale
  • definizione di requisiti specifici e coerenti per le manutenzioni
  • corretta determinazione della base d’asta e del costo della manodopera aggiornati al CCNL vigente
  • adozione di criteri di valutazione misurabili e predeterminati

Conclusioni

Una revisione completa della progettazione e dei criteri di gara è necessaria per garantire processi concorrenziali, sostenibilità economica del servizio e tutela dei lavoratori, assicurando piena trasparenza e legittimità dell’operato amministrativo.